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La fabbrica in una borsa

  • 27th agosto 201327/08/13
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La fabbricazione digitale ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Sono aumentate la precisione di stampa e la qualità dei materiali – non solo plastica ABS ma anche ceramica – e i prezzi si sono resi sempre più accessibili. Al modello “auto generativo” della Maker Boot si affianca la macchina Galileo del nostrano Kent’s Strapper. E i Fab Lab, i laboratori pubblici per la fabbricazione digitale, stanno proliferando in un network interconnesso in tutto il mondo. All’università di Keio in Giappone propongono addirittura un Fab Lab portatile da stipare in un trolley. In fin dei conti bastano una lampada e un caricatore di corrente a energia solare, pannelli solari ripiegabili, una fresa 3D iModela, un plotter per il taglio CraftRobo e attrezzi elettronici e analogici di vario genere. Il tutto per un costo di circa duemila dollari e un peso di 20 kg.

Per informazioni: Hiroya Tanaka htanaka[at]sfc.keio.ac.jp; fablabjapan.org.

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